Progetto di Politecnico e Fondazione CRT alle paralimpiadi di Vancouver

Un importante contributo alla ricerca sullo sport per disabili
Il progetto “Kinematic Analysis of the push Gesture in Elite Sit Skiers” focalizzato sullo studio del gesto atletico nello sci di fondo praticato da seduti, finanziato dalla Fondazione CRT, è tra le cinque iniziative di ricerca selezionate dall’International Paralympic Committee (IPC) e che approderanno a Vancouver per essere realizzate durante i prossimi Giochi Paralimpici. 
Presentato da Laura Gastaldi e Stefano Pastorelli, docenti presso il Politecnico di Torino, Dipartimento di Meccanica, con la collaborazione di Stefano Frassinelli (docente Scuola Universitaria Interfacoltà Scienze Motorie di Torino) e Edoardo Milano (fisiatra Ospedale S. Giovanni Battista di Torino), è l’unico progetto italiano dei cinque selezionati dall’IPC in base all’interesse scientifico, le potenziali ricadute sociali delle ricerche e la compatibilità con lo svolgimento delle competizioni. 

Scopo della ricerca è lo studio e l’ottimizzazione del gesto sportivo di spinta in atleti disabili che praticano lo sci di fondo seduti, con la finalità di migliorarne le prestazioni e di diminuire il carico articolare sulle spalle. Infatti, la singola spinta comporta una sollecitazione dell’arto superiore e questo movimento può generare problemi seri per la vita quotidiana di questi atleti che si muovono solo su sedia a rotelle e che, quindi, risentono con maggiore intensità di problemi fisici rispetto ai disabili che non praticano uno sport a livello agonistico.

Il progetto prevede una fase di video-registrazione del gesto di spinta nello sci di fondo in sede di gara, con videocamere per registrare i movimenti degli atleti ed una successiva fase di elaborazione dei dati acquisiti mediante analisi del movimento tipo markerless, al fine di ricavare informazioni cinematiche e dinamiche necessarie per la valutazione dei carichi articolari durante la prestazione. È la prima volta che viene effettuato uno studio del genere durante una gara sportiva di tale livello e che viene adottato un approccio non “invasivo” come le telecamere, per non creare disturbo alla competizione.