White Spaces dalla TV ad Internet

Giornata di studio sui White Spaces, a partire dall’esperienza della sperimentazione piemontese
Si chiamano spazi bianchi, White Spaces, sono le frequenze televisive
assegnate ai broadcaster ma non utilizzate per ragioni tecniche e di
mercato. Di una proposta concreta per la gestione dei
white spaces si parla il 24 ottobre a Torino, nella giornata di studi
proposta da CSP e Politecnico di Torino, che vede riuniti tutti i
principali operatori di telecomunicazioni, broadcaster locali e
nazionali, esponenti del Ministero e operatori del settore.

I White Spaces si trovano spesso in aree montane,
collinari o marginali e comunque isolate, dove quasi sempre non arrivano
i servizi commerciali per la banda larga. Un patrimonio inutilizzato
per scelta dei legittimi licenziatari, che non hanno interesse a
trasmettere in una certa zona, ma anche per una serie di limiti di legge
che rendono le frequenze utilizzabili esclusivamente per i fini della
concessione. Una frequenza televisiva non può quindi essere usata per
fornire rete a banda larga o altri servizi.

Al centro della sperimentazione, tra le prime in Europa, è la Val di
Viù, in Piemonte, oggetto di un innovativo test reso possibile dalle
competenze di CSP e Politecnico di Torino e dalla disponibilità di un
broadcaster, Rete Capri, licenziataria di una frequenza inutilizzata
proprio nella valle piemontese.

L’approccio scelto per il testbed è basato sulla cognitive radio e su
una tecnologia, l’SDR – software defined radio -, che insieme fanno dei
white spaces una possibile risposta al digital divide, grazie a
dispositivi a basso costo che analizzano lo spettro, identificando le
frequenze libere e utilizzandole per la trasmissione di dati.
Un’operazione possibile oggi solo per ragioni sperimentali e sotto
stretta autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico,
Dipartimento delle Comunicazioni. Un problema che può essere superato da
un adeguamento della normativa, rendendo il sistema flessibile e quindi
veicolo di servizi di rete con bassi investimenti.

Apparati a basso costo, riuso delle infrastrutture e dei tralicci
esistenti, white spaces televisivi che, grazie alle favorevoli
caratteristiche di propagazione dovute alla bassa frequenza, offrono
elevate potenzialità di copertura, e quindi costi estremamente
contenuti: queste in sintesi le parole chiave.

Di questi temi e di una proposta concreta per la gestione dei
white spaces si parla il 24 ottobre a Torino, nella giornata di studi
proposta da CSP e Politecnico di Torino, che vede riuniti tutti i
principali operatori di telecomunicazioni, broadcaster locali e
nazionali, esponenti del Ministero e operatori del settore.

Il Programma è disponibile all’indirizzo http://www.csp.it/white-spaces-dalla-tv-ad-internet-il-programma-del-convegno

La partecipazione all’evento è libera e gratuita, ma è necessaria l’iscrizione all’indirizzo email eventi@csp.it