Highlights del primo Transnational Workshop del progetto DO Impact a Torino

Due giornate di confronto europeo a Torino per accelerare la trasformazione digitale dell’economia sociale: esperienze, strumenti e visioni condivise.

Boosting Digitalisation and Data strategies in the social economy, due giornate a Torino per esplorare strategie di digitalizzazione e Data for Good!
Il 7 e l’8 aprile si è tenuto presso Cottino Social Impact Campus di Torino il primo Workshop Transnazionale del progetto DO Impact.
Oltre 80 partecipanti, provenienti da 14 paesi e rappresentanti di enabling organisations dell’economia sociale, imprese e altri enti, hanno preso parte all’evento.
L’iniziativa è stata organizzata dalle due enabling organisations italiane del progetto, Torino Social Impact e Fondazione Piemonte Innova, mentre TIRESIA – Politecnico di Milano, in qualità di scientific supervisor del progetto, ha contribuito ai contenuti proposti.
La prima giornata è stata dedicata ai passaggi fondamentali per sviluppare un’efficace strategia di digitalizzazione. Samuele Saccagno, Business Analyst di Fondazione Piemonte Innova, ha presentato una metodologia in cinque fasi utilizzata dall’ente per accompagnare lo sviluppo di una strategia di digitalizzazione.
Si parte con l’Awareness, ovvero attività volte a generare fiducia all’interno dell’organizzazione e tra i dipendenti, promuovendo la consapevolezza dei benefici delle soluzioni digitali. Segue l’Assessment, per valutare il livello di maturità digitale e individuare bisogni e lacune (sono disponibili diversi strumenti a livello europeo: European Digital Innovation Hubs, Enterprise Europe Network, Cluster). La fase di Planning prevede la definizione delle azioni da intraprendere, la creazione di una roadmap e l’identificazione di opportunità, stakeholder e fornitori tecnologici. La quarta fase è l’Implementazione, seguendo la roadmap. Infine, le attività di Monitoraggio permettono di misurare l’impatto, grazie a KPI, valutazioni e analisi delle aree di miglioramento.
A seguire, Alessandro Portinaro e Luca Scolfaro della Fondazione LINKS hanno presentato una panoramica sul rapporto tra dati ed economia sociale. L’intervento ha mostrato come i dati, quantitativi e qualitativi, possano supportare la trasformazione digitale dell’economia sociale a livello europeo, affrontando la complessità degli ecosistemi, dei contesti istituzionali e dei modelli di governance territoriale. Sono stati illustrati impatti, differenze tra organizzazioni e buone pratiche locali.
Nella seconda sessione si è approfondito come le organizzazioni abilitatrici possano rafforzare il supporto alla trasformazione digitale dell’economia sociale. Un esempio virtuoso è stato portato da Italia non profit, che ha mappato oltre 318.000 enti non profit con un approccio digitale e agile, con l’obiettivo di aumentare le donazioni (tempo, denaro, risorse); rendere note localmente le organizzazioni e incrementare la trasparenza del settore.
Luca Cipriani (Italia non profit) ha illustrato gli strumenti digitali usati per organizzare il team e la mappatura, come Slack, Notion, Jira, Github e Figma.
La giornata si è conclusa con una sessione moderata da Raffaella Scalisi (Torino Social Impact), che ha visto la partecipazione di Christian Racca (Consorzio TOP-IX) e Stefania Coni (Fondazione CRT), con esperienze tratte dal programma europeo Impact Deal, un acceleratore basato sui dati per imprese a impatto sociale e ambientale. Il messaggio chiave: per generare impatto servono dati di qualità, strumenti adeguati e competenze. È fondamentale sperimentare modelli collaborativi e costruire ecosistemi condivisi.
Dialogica Lab e Cooperativa Social Interactive hanno raccontato il loro percorso di digitalizzazione e cambiamento organizzativo, intrapreso grazie a Evoluzioni, programma sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Cariplo.
La seconda giornata si è concentrata su una domanda chiave per le organizzazioni abilitatrici: Come possono i dati diventare uno strumento strategico per supportare l’economia sociale?
Attraverso workshop, casi studio e confronti diretti con esperti, i partecipanti hanno approfondito modelli di governance, approcci etici e strategie collaborative di condivisione dati, all’interno del tema Data for Good.
Federico Bartolomucci (TIRESIA – Politecnico di Milano) ha guidato un workshop interattivo sui fondamenti dei dati e i modelli di condivisione: open data, data collaboratives e data ecosystems. Ha sottolineato l’importanza di un approccio critico e centrato sull’essere umano, ricordando che i dati non sono mai neutrali: rappresentano persone, scelte e dinamiche sociali.
“I dati sono il motore più potente del cambiamento globale. Le imprese lo sanno bene. Anche le enabling organisation devono saperli gestire.”
Bartolomucci ha invitato a riflettere sul potere interpretativo di chi gestisce i dati: ogni dataset nasce da scelte su cosa osservare, come classificare, che storie raccontare. Senza contesto e riflessione, i dati perdono significato.
Ron Salaj (ImpactSkills) ha offerto una prospettiva etica e strategica sulla raccolta dati, evidenziando l’importanza delle competenze digitali per operare in contesti complessi. Ha distinto tra dati, informazioni e conoscenza, e illustrato il percorso dalla alfabetizzazione digitale alle competenze.
Xavier Trabado Farré, della Taula d’entitats del Tercer Sector Social de Catalunya, ha concluso presentando SimbioTIC, un progetto che promuove l’adozione di un CRM per oltre 80 enti del terzo settore, supportando anche il miglioramento del software per adattarlo ai loro bisogni.
Essendo il primo Workshop Transnazionale, è stato anche il momento per lanciare il Programma di Capacity Building di DO Impact, sviluppato per le organizzazioni abilitatrici dell’economia sociale provenienti da tutta Europa. Il percorso completo, composto da 8 workshop transnazionali in presenza e online, è stato presentato dai partner. Puoi scoprire i prossimi Workshop Transnazionali qui.

Consulta tutti i materiali del Primo Workshop Transnazionale di DO Impact qui.